Come già accennato in precedenza, attingendo da una vastissima casistica, schematizzata secondo suggerimenti della medicina tradizionale cinese, dell’omeopatia, della medicina accademica, della psicosomatica e della biofisica moderna, si è addivenuti ad una nuova sintesi dei meccanismi della genesi dei disturbi funzionali.
A tal proposito, ricordiamo che i rimedi Fitosystem® riguardano il mantenimento del buon funzionamento degli organi e non la malattia. La particolarità del metodo è che studia tutte le ripercussioni disfunzionali quando un organo specifico riduce la sua funzione; in tal modo tanti sintomi che vengono dichiarati dalla persona che sembrano non avere una precisa collocazione, trovano una logica d’essere alla luce di considerazioni neurofisiologiche, ormonali e anatomiche.
Prescindendo dall’unicità di ognuno di noi, non potendo dividere il corpo in tanti piccole parti, si capisce che il funzionamento globale è un qualcosa che agisce come un tutt’uno ed è anche logico pensare che quando una parte non funziona bene trascina di conseguenza altre parti (altri organi o sistemi) portando la persona a star male. Il 65% della popolazione soffre di disturbi funzionali (l’OMS definisce tali disturbi C.E.S.E.), i pazienti dichiarano di avere disturbi e dolori qua e là, ma spesso, dopo una serie d’indagini strumentali, si rileva che non c’è lesione, intanto che la persona continua a soffrire.
Con la linea Fitosystem®, gli autori, con professionalità e abnegazione e con l’aiuto di tanti volontari hanno messo a punto questo nuovo (ma ad onor del vero antico) metodo riconsiderandolo alla luce delle nuove problematiche cui versano le nostre società. Tossine che fino a pochi anni fa non esistevano (non le elenchiamo perché sono migliaia), virus e batteri che mutano continuamente diventando sempre più resistenti, a cui si aggiunge lo smog atmosferico nonché quello elettromagnetico; insomma una giungla malsana che imperversa il nostro organismo dentro e fuori tenendolo continuamente in allarme.